È il momento di una rinascita, è sicuramente il momento di reinventarsi: uno dei punti chiave di questo processo sarà dimostrare che si può creare un modello di business di un’azienda di moda che sia allo stesso tempo etico dal punto di vista sociale e che tenga in considerazione il rispetto per l’ambiente.
E questo momento, che ci si creda o no, non è mai stato così a favore delle piccole imprese di moda e dei fashion brand indipendenti.
Per tutta una serie di motivi. Anzitutto, rinnovare il proprio sistema produttivo, tenendo conto dell’impatto ambientale, sarà molto più facile per le piccole imprese di moda, che, in scala, avranno dei costi più contenuti e più facilmente ammortizzabili, grazie anche a incentivi statali che ne promuovono lo sviluppo.
Più in generale, avviare un’impresa indipendente nel settore fashion adesso, sarà certamente più vantaggioso e più facile, rispetto a dover rivedere da zero un sistema produttivo già presente.
Controllare la filiera di produzione e renderne conto al consumatore finale, è più immediato per una piccola azienda: molte volte, una multinazionale è invece una realtà “opaca”, dove è difficile anche avere conoscenza di tutti i compartimenti produttivi.
Meno produzione, meno emissioni di gas e sostanze pericolose per l’ambiente. Inoltre, un sistema di produzione quasi “a conduzione familiare” si traduce in un ambiente protetto e stimolante anche per i dipendenti, che si ritrovano non a lavorare per un Signor Nessuno, ma a condividerne i valori e le idee.
Maggiori tutele e condizioni di lavoro favorevoli, si traducono in maggiore produttività. Produrre meno in termini meramente numerici, ma al massimo del rispetto verso l’ambiente e la società. In un mondo che sta ormai andando versa questa direzione, il consumatore finale accetta di spendere un po’ di più, per un capo originale, prodotto con valori etici, nel rispetto. Che sia questa, la parola chiave del fashion 2021?