Come distinguersi dagli altri fashion designer per diventare uno stilista famoso
Se la crisi ha sicuramente diminuito gli investimenti del settore moda, è anche vero che le aziende i fashion brand puntano a investire in maniera smart: in poche parole, sono alla ricerca della next big thing.
Distinguersi è il primo passo: focalizzarsi sul dna del proprio brand, sull’aspetto che può differenziarlo da altri e lavorare su quello, per rendersi riconoscibile. Allo stesso tempo, tenere presente che i cambiamenti della moda rispecchiano quelli della società: una collezione che supera il concetto di “stagione” e/o genderless, sarà favorita dagli acquirenti, che in questo momento di crisi si indirizzano verso l’acquisto di un unico capo o accessorio statement in cui investire e renderà le collezioni di moda più piccole e agili, con un notevole risparmio nella produzione e – sempre importante – un occhio di attenzione alla sostenibilità.
Il segreto di uno stilista famoso? Collaborare per unire le forze: smartworking, crowfunding e temporary shop
Un’altra key word dei nostri tempi: se lo smartworking ci ha insegnato che possiamo tenere contatti col mondo anche lavorando da casa, perché non sfruttare questa possibilità per cercare nuovi partner, anche fisicamente lontani ma con i quali condividiamo le stesse idee? Che si tratti di collaborazioni tra designers di moda, ricerca di investitori, lancio di campagne crowfunding, presenza su piattaforme di fashion luxury shop online, partecipazione a temporary pop up store che offrano non solo la possibilità di vendere i propri prodotti, ma soprattutto di farsi notare e conoscere anche al di fuori della propria cerchia: tutto può fare gioco per rafforzare contatti e legami e creare connessioni.
Meglio ancora, “sperimentare” su progetti temporanei, che danno la possibilità di mettersi in gioco, capire i propri punti di forza e lavorare su quelli deboli, senza rappresentare un investimento troppo impegnativo e di conseguenza, invalidante.
Gli stilisti famosi imparano dagli errori senza scoraggiarsi: chiedere è la metà di avere
Nell’epoca dei social network, è relativamente più facile essere notati e contattati da fashion buyers, aziende di moda, piattaforme di fashion e-commerce, talent scout – o viceversa, è più facile per un designer emergente di moda contattare queste realtà. Non sempre la risposta arriva positiva. Se questo dovesse succedere, vietato scoraggiarsi: non si può sempre incontrare il favore di tutti.
Per ribaltare la situazione a proprio favore, bisogna non limitarsi a “incassare il colpo”, ma chiedere, in modo cortese, i motivi. Capire e analizzare i motivi di un possibile rifiuto, sarà un ottimo spunto per ripartire con il piede giusto e, in molti casi, ricercare realtà più consone ai valori del proprio brand.